Perché Fooddudes
Secondo il rapporto del National Taskforce on Obesity (2005), i bambini in età scolare consumano, sia in famiglia che fuori casa, un’eccessiva quantità di cibo, cosiddetto energetico, rispetto al fabbisogno nutrizionale giornaliero, pertanto la loro alimentazione risulta povera di alimenti ricchi di vitamine e fibre necessarie sia per la crescita sia per un corretto metabolismo digestivo. La prevalenza dell’obesità nelle varie fasce di età è talmente di rilievo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha descritta come ‘epidemia globale’. In tutto il mondo, più di 22 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sono sovrappeso, e 155 milioni sono bambini in età scolare. In Europa ci sono 14 milioni di bambini in sovrappeso in età scolare, 3 milioni dei quali sono obesi.

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha condotto un’indagine “Okkio alla Salute” (2008) su un campione rappresentativo di bambini frequentanti la terza classe della scuola primaria. L’obiettivo del sistema di sorveglianza è quello di acquisire dati sugli stili di vita dei bambini, in particolare con lo scopo di analizzare il loro stato nutrizionale e i principali fattori di rischio correlati; i risultati evidenziano che:
  • l’11% dei bambini non fa colazione
  • il 28% la fa in maniera non adeguata
  • l’82% fa una merenda a scuola qualitativamente non corretta
  • il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano giornalmente frutta e verdura
  • solo il 2% dei bambini supera le quattro porzioni giornaliere
  • il 41% dei bambini beve ogni giorno bevande zuccherate, e il 17% più di una volta al giorno
In Italia la situazione alimentare infantile è pressappoco analoga a quella di altri Paesi e certamente non risulta tra le migliori. La prevalenza di sovrappeso ed obesità è risultata molto elevata a livello nazionale:
  • 23,6% dei bambini sovrappeso
  • 12,3% obeso
Più di 1 bambino su 3, dunque, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Riportando questi valori a tutta la popolazione di bambini di età 6-11 anni si arriva a una stima di più di 1 milione di bambini in sovrappeso o obesi in Italia.
 
 figura 1

figura 1a
 
L’aumento di malattie non trasmissibili quali, ad esempio, quelle cardiovascolari ed alcune forme di tumori, nei Paesi industrializzati e in via di sviluppo, è in parte dovuto ad un declino delle attività fisiche e ad un’eccessiva alimentazione caratterizzata da cibi energetici; nello specifico, si calcola che la bassa assunzione di frutta e verdura nel mondo provochi circa il 19% dei tumori gastrointestinali, circa il 31% delle malattie cardiache ischemiche e l’11% degli infarti; si stima inoltre che con un consumo sufficiente di frutta e verdura potrebbero salvare ogni anno fino a 2,7 milioni di vite umane (Rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, 2002).

I bambini, in particolare, sono riluttanti a mangiare frutta e verdura e vi sono numerose prove scientifiche che dimostrano come una dieta inadeguata durante l’infanzia sia correlata ad una cattiva salute in età adulta; di conseguenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta promuovendo attivamente l’aumento del consumo di frutta e verdura in tutto il mondo ed i governi nazionali stanno studiando strategie volte ad incrementare l’assunzione di questi alimenti.

Una dieta ricca di frutta e verdura offre numerosi benefici e può:
  • ridurre il rischio di malattie coronarie
  • proteggere contro numerose forme tumorali
  • aiutare a prevenire l’obesità
  • aiutare a prevenire il diabete
  • offrire una fonte significativa di energia e nutrimento
  • proteggere dall’asma
  • mantenere sani pelle, denti e capelli
  • contiene vitamine, minerali, fibre e antiossidanti essenziali per l’efficace funzionamento dell’organismo
L'allarme è scattato a grande voce ed è necessario, oltre che urgente, prendere le giuste precauzioni per evitare di incrementare ulteriormente il bacino di bambini in sovrappeso che attualmente è molto alto e probabilmente, viste le proiezioni, destinato a crescere. Una problematica di questa importanza, portata e gravità non può essere affrontata con strumenti esclusivamente informativi, ma con progetti e programmi che abbiano una portata ed una loro valenza sperimentale tali da garantire risultati e correzioni di rotta se l'efficacia non risponde alla richiesta.

Da tempo la scuola elabora ottimi progetti che, nonostante la loro validità, rischiano di arenarsi o morire precocemente perché mancano di un reale modello scientifico basato sulle evidenze. Un modello di approccio precario, basato sul buon senso, che non sempre è sufficiente a cogliere risultati duraturi, rischia di mandare facilmente a monte sforzi ed aspettative e con questi talvolta anche l'autostima e l'identità professionale degli insegnanti.